Come tutti i genitori , anche noi iniziando ad utilizzare la CF abbiamo pensato che tanta della vita di nostra figlia sarebbe cambiata. E non si può dire che non sia così, ma... quanto abbiamo costruito e quanto non abbiamo costruito in questi anni?
Sono molte di più le cose che mancano purtroppo, perchè rendere la CF davvero uno strumento di piena comunicazione è difficilissimo. Rendere la CF uno strumento al pari della comunicazione verbale libera e autonoma è molto, molto difficile. Butto giù alcuni punti, ma chissa quanti altri dovremmo aggiungerne.
1) Dovrebbe essere utilizzata con tutti, e non è così.
2) Dovrebbe essere usata in tutti gli ambiti della vita quotidiana , e non è così.
3) Dovrebbe sfociare nell'autonomia della persona, che non è solo "saper scrivere da soli", ma anche voler comunicare su tutto quello che si vuole, e non è così.
Per quanto ci riguarda , per la nostra esperienza possiamo dire che
1) ci abbiamo provato ad usarla tutti, e soprattutto all'inizio sembrava possibile, ma non appena si supera la semplice comunicazione fatta di "si" e "no" e di singole parole, ci si rende conto che la relazione che si instaura con la persona da facilitare è difficile, intensa, qualcosa di speciale. Senza contare che al di fuori della famiglia la maggior parte delle persone che incontra questa tecnica non ci crede. Ma non è che non ci crede e basta: riversa questa sfiducia sui ragazzi, una sfiducia che non si limita a "non crederci", è una sfiducia che fisicamente e psicologicamente colpisce i ragazzi, anzi parliamo di bambini, perchè spesso è da bambini che si comincia. Un bambino "aperto" per quanto riesce ad esserlo un bambino con autismo, "aperto" a questa nuova esperienza, nuova per tutti, soprattutto per lui, come si deve sentire se l'adulto che gli sta vicino, il primo a doverlo sostenere, "non ci crede"?
Senza scrivere un romanzo su tutto questo, quello che voglio dire è che "essere fisicamente e psicologicamente" avvolti dalla sfiducia non è e non può essere l'ambiente ideale in cui sviluppare il punto 1. Nemmeno il punto 2, 3, ecc.....ma andiamo avanti.
2) Ecco che allora "utilizzare la CF in tutti gli ambiti della vita quotidiana" già è impossibile: il bambino si ritrova a poter comunicare solo con certe, poche persone, a volte solo una : come si costruisce allora la personalità, ma io dico , anche il cervello, di una persona a cui abbiamo posto dei limiti a comunicare? Resiste? capisce? accetta? rifiuta tutto? come si pone nei confronti degli altri? crede ancora negli altri? può fidarsi, aprirsi al mondo?
Possiamo davvero pensare che una persona a cui poniamo dei limiti, riesca a farsi delle opinioni su tutto?
Molti di noi hanno altri figli: sappiamo benissimo quante domande fanno i bambini. In ogni situazione della vita quotidiana fissano e costruiscono le proprie conoscenze domandando. A volte chiedendo cose banali, ma questo rafforza mille altre cose , costruisce connessioni nel loro cervello.
Ai nostri figli questo viene negato: vedono passare la vita davanti come un film.
Sappiamo davvero quanto sia grave questo? Non credo che ce ne rendiamo davvero conto....se desideriamo che il nostro bambino/ragazzo conosca il mondo, dobbiamo attirare la sua attenzione sul mondo: per i nostri figli con autismo è fondamentale l'attenzione condivisa. L'attenzione condivisa è il nido psicologico, emotivo, relazionale dentro il quale loro possono crescere.
Invece cosa abbiamo? moltissima comunicazione sul "sè", perchè per forza di cose si finisce a parlare moltissimo con loro "di loro". Sprazzi di consapevolezza che non abbiamo contribuito a far crescere, ma che per fortuna si sono riusciti a costruire. E vuoti, voragini totali su molto altro.
3) E veniamo al punto "autonomia della comunicazione" che con leggerezza sembrava essere l'unico obiettivo della creazione di questo blog. Quale autonomia è possibile date le premesse del punto 1 e 2?
Che terribile post.....spero di non farvi scappare.
17 maggio 2010
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eppure sono parole sagge, non ci fanno scappare dalla realtà, certo sono parole dure, ma credo che solo con la franchezza e mettendo a nudo il problema si possa cominciare a costruire.
RispondiEliminaIntanto grazie!